Piano “anti-umidità” per la Fonte della Fata Morgana, via al progetto di recupero del sistema idrico

La giunta comunale approva lo studio di fattibilità tecnico-economica per tutelare il complesso del Ninfeo del Giambologna con il ripristino degli antichi acquidocci e la creazione di nuove trincee drenanti. Adesso caccia alle risorse: necessario un investimento di 250mila euro

Guerra all'umidità alla Fonte della Fata Morgana. La giunta comunale di Bagno a Ripoli approva lo studio di fattibilità tecnico-economica per il recupero del sistema idrico del complesso del Ninfeo. Un intervento delicato e importante che ha l’obiettivo di tutelare l’edificio dalle acque di monte provenienti dalla collina che sorge alle sue spalle. Il progetto prevede la realizzazione di opere di risanamento conservativo della porzione lato monte del fabbricato, collocato alle pendici del colle di Fattucchia, poco sopra la cittadina di Grassina. Saranno ripristinati gli antichi acquidocci già esistenti e saranno realizzate nuove trincee drenanti.

Nei periodi di abbondante flusso d’acqua sorgiva, una parte delle acque delle sorgenti dalle vasche di decantazione presenti nella struttura va infatti a riversarsi sul pavimento delle gallerie. Inoltre le pareti della sala del ninfeo risentono di una forte umidità diffusa dovuta principalmente alle acque meteoriche e di sgrondo della copertura che si infiltrano dalle pareti dell’edificio. Con il via libera allo studio di fattibilità da parte della giunta, adesso per il Comune si apre la ricerca delle risorse necessarie a sostenere l’intervento "anti-umidità". Un piano per il quale, calcola l’amministrazione comunale, servono circa 250mila euro.

“Prosegue – dice il sindaco – l’impegno dell’amministrazione per tutelare e valorizzare questo piccolo gioiello di architettura da giardino, esempio unico nel suo genere. La Fonte, conosciuta anche come Casina delle Fate, fu fatta costruire da Bernardo Vecchietti nella seconda metà del 1500 all’interno del parco di villa Il Riposo, residenza estiva della famiglia, ed è attribuita ad un giovane Giambologna. Oggi ha bisogno di cure costanti e importanti interventi di manutenzione. Il prossimo tassello è la sistemazione dell’impianto idrico per proteggerla da muffa e umidità, il progetto c’è e ci metteremo subito al lavoro per reperire le risorse necessarie a metterlo in pratica il più presto possibile”.

“L’approvazione dello studio di fattibilità da parte della giunta – dice l’assessora alla cultura - ci consente di richiedere alcuni finanziamenti necessari per concretizzare l’intervento, a partire dai fondi messi a disposizione del Mef e del Mibact. E nello stesso tempo stiamo aprendo un dialogo anche con la Soprintendenza per cercare di replicare per la Fonte della Fata Morgana lo stesso modello di collaborazione tra i due enti messo in atto per il restauro dell’antico Spedale del Bigallo”.

Tra le iniziative volte alla tutela e alla valorizzazione del Ninfeo, si ricorda la raccolta fondi “Giambologna e la Fata Morgana” finalizzata a supportare il restauro del complesso, promossa e organizzata nell’ambito della XXVI edizione della mostra ‘Artigianato e Palazzo’ in programma a settembre a Firenze.

Nel primo locale della Fonte, di proprietà dell'amministrazione comunale dal 1996, è collocata una fontana a forma di nicchia, al cui centro si trovava la statua marmorea della Fata Morgana, attribuita al Giambologna e oggi conservata in una collezione privata. L’aspetto misterioso e magico del luogo, nonché la fama di Morgana, seducente maga guaritrice del ciclo di re Artù, ha favorito nei secoli la nascita di antiche leggende attorno al cinquecentesco Ninfeo, contribuendo a renderlo un luogo misterioso e suggestivo.

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Bagno a Ripoli, 23 luglio 2020